domenica 14 marzo 2010

Interview














Durante il mio secondo sopralluogo, oltre a perlustrare a piedi la zona intorno all’ area di progetto, ho pensato che sarebbe stato utile fermare qualche passante per potergli porre alcune domande sul quartiere. Ho preferito fermare gli anziani, chiedendo loro se fossero residenti nella zona, per avere la certezza di parlare con persone con piena conoscenza dello stato di fatto del luogo e su come esso si fosse evoluto negli anni. Memoria storica dell’area in questione, potevo da loro ottenere interessanti opinioni, considerazioni e critiche. Ho intervistato 5 persone. I primi due erano una coppia di amici che aspettavano l’autobus sulla via Casilina. Dall’intervista è emerso che la zona è composta prevalentemente da negozi e che non ci sono luoghi di aggregazione: uno di loro ha precisato che c’è un “centro anziani” ma è chiuso e non si sa quando verrà inaugurato. La sera l’area è piuttosto morta e oltre tutto hanno confessato di non sentirsi sicuri a passeggiare oltre un certo orario. Prima nella zona erano presenti due cinema i quali però sono chiusi già da diversi anni.
Le altre persone da me intervistate avevano finito di fare la spesa altre semplicemente stavano facendo un giro per passare il tempo. Per loro la zona è collegata bene dal trenino Roma-Pantano che c’è da sempre ed è visto come un ottima risorsa. Nonostante la linea divide in due la via Casilina, andando ad aumentare la sezione stradale, non è vista come un’ ostacolo invalicabile perché è una linea leggera, i binari sono allo stesso livello della strada e il trenino viaggia a bassa velocità. L’attraversamento quindi non richiede sopra o sottopassi.
In fine devo aggiungere che quasi tutte le persone intervistate finivano per parlare degli immigrati, presenti numerosi in questo municipio. Gli anziani interrogati si lamentavo in particolare della comunità cinese, che negli ultimi anni (come emerge anche dal sito del Municipio VI) si è notevolmente incrementata. La comunità è considerata dai residenti come fortemente invasiva probabilmente anche a causa della difficoltà dei cinesi di inserirsi nella società ospitante. La popolazione cinese apre prevalentemente attività commerciali : negozi di abbigliamento, oggettistica, bigiotteria, ristoranti ecc. Essi, di fatto, “rimpiazzano” attività che erano presenti nella zona da anni, andando a modificare la memoria storica del luogo.

Nessun commento:

Posta un commento